La Doccia di Vinci
La nostra storia inizia con una scelta!
Nonno Cesare aveva deciso di ritirarsi dalle sue vigne e dai suoi olivi. Per uno come lui, era come smettere di respirare, ma gli anni sulle spalle iniziavamo ad essere parecchi e nonostante avesse più forza ed energia di molti trentenni, era il caso di rallentare.
Nostra madre, Paola, da anni aiutava nonno Cesare nei campi, ma non se la sentiva di pensare a quasi 30 ettari di terreno da sola.
Noi a quel tempo facevamo altro: mia sorella Sara era una ragioniera ed io frequentavo l’università.
Cosa fare dei campi, delle vigne, degli oliveti? Venderli? Affittarli?
No, Assolutamente no!
E fu così che Sara ed io decidemmo di fare a tempo pieno i contadini.
Fu una decisione estremamente importante ma non troppo difficile.
Chiudere con la terra sarebbe stato come perdere una parte della nostra identità. Non era solo lavoro, un’azienda. La sentivamo una cosa di casa, parte della famiglia. Mille sono i ricordi di Nonno sul suo fido fiat 640, delle vendemmie e dei vendemmiatori, dell’uva che arriva in cantina, delle stanze piene di olive appena colte, pronte per essere portate al frantoio. Poi crescendo, spesso davamo una mano. Pur non essendone protagonisti ma semplici comprimari, quella era la nostra realtà e ce ne sentivamo parte.
Quindi ci mettemmo alla prova, perché si sa, la terra guarda in faccia l’uomo. C’era molto da imparare, da fare e da cambiare.
Mio nonno produceva vino Chianti ed IGT, che vendeva interamente in cisterna ai grandi imbottigliatori di zona. Produceva olive il cui olio conferiva quasi totalmente al Frantoio di zona.
Per me e Sara quello era il punto di partenza, da cui a piccoli passi muoversi in una nuova direzione. Volevamo aprire la cantina alle persone e vendere i nostri prodotti direttamente. Volevamo quindi investire in qualità, perché se produci qualcosa, devi fare del tuo meglio e metterci la faccia.
La qualità parte dalla vigna, dall’oliveta, ed è il frutto di tante piccole scelte che il contadino prende nel tempo. Occorre etica, occorre riflessione, occorre coraggio occorre tanta voglia di lavorare ed un po’ di fortuna, perché la Natura non può essere comandata.
Fu così, con questo spirito e questi obiettivi, che dopo qualche anno di assestamento, nel 2010 nacque La Doccia di Vinci.
Dopo 10 anni di attività, tante cose sono successe. Nel 2013 abbiamo iniziato a fare le prime bottiglie, tre vini in origine, Montrilli, Chianti e Caesar. Piccolissimi lotti e tante speranze. Oggi, sperimenta ed inventa, siamo a 10 etichette diverse, fra cui un orange wine ed un metodo classico. Siamo entrati a far parte del bellissimo mondo della FIVI e piano piano e con molta umiltà abbiamo iniziato a partecipare a qualche fiera, sperando farci conoscere e di ampliare il mercato. Se non fosse stato per il Covid 19, questa estate avremo finalmente inaugurato il punto vendita aziendale ed iniziato a fare visite e degustazioni in cantina. Pazienza, lo faremo appena sarà passata questa grande burrasca. Sul piano umano, moltissimo altro è successo. Purtroppo nonna Dina e nonno Cesare non ci sono più, e sia io che Sara siamo andati a convivere con i rispettivi patners. Mamma Paola è andata finalmente in pensione e la sua presenza in azienda si è fatta un po’ più saltuaria. Nel 2016 la cicogna mi ha portato la biondissima EVA e proprio mentre sto scrivendo, sta per tornare a portarmi Anna.
Nel gran divenire che è l’esistenza, continuiamo imperterriti a crederci, con le forbici in mano, un bicchiere in tasca, il trattore in moto e qualche capello bianco ma ancora energia da vendere.
La Nostra Filosofia
La natura ha le proprie dinamiche, i propri cicli e le proprie espressioni. L’essere umano ne è figlio e come tale deve rispettarla, senza mai dimenticare le proprie radici. L’uomo però, con la propria creatività e con la forza della ragione è anche inventore, artista e filosofo. Tutto quello che crea è espressione piena del suo essere, sia che si tratti della conquista più luminosa, che della più torbida nefandezza. Ogni individuo ha la facoltà di agire nel bene o nel male, scegliendo secondo la propria etica.
Fare vino non significa semplicemente cogliere dell’uva, spremerla ed attendere fiduciosi nella provvidenza. Per il vignaiolo, arrivare al vino, significa compiere tante piccole scelte durante tutto l’anno, la somma delle quali sarà netta e riscontrabile dopo qualche tempo, in un calice. Per capirsi, bisogna scegliere dove e come piantare la vigna, quando e come potarla, quando e come gestirla, quando e come vendemmiare, e poi come, quando lavorare in cantina. Nello specifico, faccio sovesci? quando inizio a vendemmiare, quale uva raccolgo per prima? Con che prodotto dertergo i tini? quanto dura la macerazione quest’anno per quest’uva? Che tappo monto sul barriccato?
Insomma, il vino è figlio del connubio fra uomo e natura. Se cambia il vignaiolo, un solita vigna darà un vino diverso. Se cambia la vigna ed il vignaiolo è il solito, il vino sarà diverso.
La natura mette la sua forza, le sue leggi, il proprio essere. L’uomo la propria sensibilità, la propria razionalità, la propria etica.
Nel nostro piccolo caso, crediamo che la gestione agronomica più corretta e sostenibile sia l’agricoltura integrata. Come dice il nome, questa prassi pone al centro le pratiche agronomiche classiche integrandole con l’uso della tecnica e del metodo scientifico. La nostra etica, visto che siamo noi per primi ad abitare la vigna e a bere il nostro vino, ci porta ad osservare la natura ed intervenire solo quando è necessario, limitando al massimo l’impatto ambientale della nostra produzione. La stessa logica viene applicata in cantina, dove il vino si tira fuori dall’uva con il sudore, con la pazienza e la presenza, senza trucchi o scorciatoie. Non acquistiamo vino o uve da terzi, quindi ogni nostra singola bottiglia, ogni nostro bag in box, ogni litro del nostro vino è frutto esclusivo delle nostre vigne, del nostro lavoro e dell’ irripetibile azione caratterizzante della stagione climatica, che rende ogni annata un capitolo a se.
E come ogni persona dotata di raziocinio, sappiamo di non avere la verità in tasca e per questo aperti ad ogni rivoluzione copernicana, se questa serve a perseguir virtù.
Occorre etica, occorre riflessione, occorre coraggio occorre tanta voglia di lavorare ed un po’ di fortuna, perché la Natura non può essere comandata. Fu così, con questo spirito e questi obiettivi, che dopo qualche anno di assestamento, nacque La Doccia di Vinci.
Marco & Sara Viviani